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Immagine del redattoreMaria Grazia

Goethe e Ruisdael

Nel 1816 Goethe visitò a Dresda la grande collezione d’arte del re di Sassonia e si soffermò a lungo su tre dipinti del pittore olandese Jacob van Ruisdael. Uno dei tre attirò in modo particolare la sua attenzione: quello che lui chiamava Cimitero e che ora è conosciuto come Il cimitero ebraico. Nello stesso anno pubblicò le riflessioni che erano scaturite da quella visita in un articolo dal titolo Ruisdael il poeta.

Prima di proseguire conviene dare un’occhiata al dipinto e alla sua replica autografa ora conservata nel Detroit Institute of the Arts, entrambe databili negli anni Cinquanta del secolo XVII. Le due tele sono molto simili, ma la seconda è più luminosa.

Jacob van Ruisdael, Il Cimitero Ebraico, 1653 - 1654, Gemäldegalerie, Dresda

Jacob van Ruisdael, Il Cimitero Ebraico, 1660 circa, Detroit Institute of the Arts

Entrambe sono dominate in primo piano da alcune tombe di monumentali dimensioni, la maggiore delle quali è illuminata dal sole e messa in evidenza. Le precede un grande albero secco, una presenza drammatica che bene si integra col gruppo di sepolture. Sulla sinistra invece scorre un ruscello che viene verso di noi con le sue acque spumeggianti. In secondo piano, in mezzo a un fitto bosco emergono le rovine di un edificio, forse una chiesa, forse un castello. Il cielo è percorso da nuvole scure che imprimono a tutta la scena un’atmosfera cupa, interrotta solo da poche note luminose. Come molte opere olandesi di questo periodo spesso anche il paesaggio era caricato di valori simbolici con intento moraleggiante. Non è difficile vedere in questi quadri elementi che parlano di morte e altri che richiamano la vita, come il raggio di sole, l’acqua, la vegetazione lussureggiante. Nel quadro di Detroit compare un particolare che rende ancora più esplicito il contrasto morte-vita e il loro continuo alternarsi nelle vicende umane: si tratta di un arcobaleno, segno del patto che Dio stabilì con gli uomini alla fine del Diluvio.

Il cimitero esiste ancora, ma del quadro di Ruisdael si riconoscono solo le grandi tombe che il pittore disegnò sul posto per poi rielaborare tutto il soggetto nello studio, inserendovi ruderi, corsi d’acqua, alberi e arcobaleno.

Ho trovato molto interessante il libro di Steven Nadler, Gli ebrei di Rembrandt, Einaudi 2017, che dedica alcune pagine all’argomento. Vi si leggono anche i nomi degli ebrei sepolti in questo cimitero: Il monumento più importante accoglie Elias Montero, già medico di Caterina de’ Medici.

 

Torniamo a Goethe, che amava Ruisdael non solo per la qualità della pittura, ma perché lo riteneva uomo di pensiero, un poeta, capace di raggiunger un perfetto simbolismo e con questo deliziare, insegnare, emozionare.

Jacob van Ruisdael è stato uno dei maggiori pittori olandesi di paesaggio. Nella sua produzione toccò svariati temi, ma le sue opere più significative, quelle che lo fecero amare e imitare nei due secoli successivi sono quelle dove più impetuosa si manifesta la forza degli elementi e i loro effetti: alberi secchi, colpiti da fulmini, riversi a terra, torrenti tumultuosi, cieli immensi percorsi da nuvole, edifici in rovina, muri corrosi, divorati da rampicanti, foreste fitte, oscure. Da qualcuno è stato considerato un precursore del Romanticismo, ma il suo obiettivo era quello di rappresentare gli svariati aspetti della realtà con sentimento partecipe.


Jacob van Ruisdael, Una cascata in un paesaggio roccioso, 1660-70 circa, National Gallery, London, UK

Jacob van Ruisdael, Woody swampy landscape with dead tree,1665 circa

Jacob van Ruisdael, Vista di Haarlem da nordovest, 1668, Gemäldegalerie, Berlino

 

Opere e riferimenti citati:

  • Johann Wolfgang von Goethe, Ruisdael il poeta, 1816

  • Jacob van Ruisdael, Il Cimitero Ebraico, 1653 - 1654, Gemäldegalerie, Dresda

  • Jacob van Ruisdael, Il Cimitero Ebraico, 1660 circa, Detroit Institute of the Arts

  • Steven Nadler, Gli ebrei di Rembrandt, Einaudi 2017

  • Jacob van Ruisdael, Una cascata in un paesaggio roccioso, 1660-70 circa, National Gallery, London, UK

  • Jacob van Ruisdael, Vista di Haarlem da nordovest, 1668, Gemäldegalerie

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