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Immagine del redattoreMaria Grazia

Betsabea


Rembrandt, Betsabea con la lettera di David, Museo del Louvre, Parigi


Una donna siede ignuda in un ambiente scuro. Una luce fuori campo illumina solo lei. Quando gli occhi si abituano all’oscurità, ci si accorge di un’altra presenza: in basso a sinistra c’è un’anziana domestica che le sta asciugando i piedi. Vestiti e asciugamani sono buttati a terra in disordine. La donna tiene in mano un foglio stropicciato. É immobile, pensierosa. Nessuna traccia di pudore nel corpo esposto allo sguardo, semmai segreto compiacimento della propria bellezza.

Implacabile l’occhio del pittore ha colto una sfumatura più scura nella parte inferiore delle gambe, come un’abbronzatura. Forse una modella lavandaia che usava rimboccarsi le vesti durante il lavoro?

Lei è Betsabea, la donna amata da re David, che per lei non esitò a compiere un delitto, inviando a morte certa il marito. David l’aveva vista da un terrazzo mentre faceva il bagno ed era rimasto affascinato dalla sua bellezza. Chieste informazioni su di lei aveva saputo che era sposata e tuttavia non esitò a sedurla. “Allora David mandò messaggeri a prenderla” (2 Samuele 11,11).

La Bibbia non dice che ci sia stata una lettera con una proposta che la donna avrebbe potuto accettare o rifiutare. Dopo che i messaggeri andarono a prenderla “Essa andò da lui ed egli giacque con lei…….Poi essa tornò a casa”. Rembrandt invece lascia riflettere la sua eroina, facendo intendere che ella abbia libertà di scelta. Betsabea pensa, la mano con la lettera è abbandonata, non sembra angosciata nel dubbio. Il linguaggio del corpo non dà segnali di turbamento. Nulla sembra turbare la dignitosa compostezza della donna quasi un anticipo della regalità che l’attende

A Rembrandt interessa il bel nudo, ma va oltre la forma. C’è sempre nelle sue opere un processo di investigazione psicologica.

Vediamo una delle sue incisioni: Donna seduta davanti a una stufa.

Mi piace pensare che si tratti di una modella del pittore in un momento di riposo. L’ambiente è illuminato da un lume che viene da destra e mette in piena luce la donna. In una pausa del lavoro la modella si è buttata addosso degli indumenti che le coprono solo la parte inferiore del corpo. La vicinanza della stufa le consente di indugiare tranquillamente col busto scoperto. Si legge sul viso una certa stanchezza. A guardar bene la sua posa ricorda quella di Betsabea: una mano posata sul mucchio di vestiti e l’altra abbandonata lungo un fianco.

La grande umanità di Rembrandt traspare dal modo in cui raffigura questa ragazza, con realismo ma senza nessun compiacimento erotico.

 

Riferimenti ed opere citate:

  • Rembrandt, Betsabea con la lettera di David, Museo del Louvre, Parigi

  • Rembrandt, Donna seduta davanti a una stufa

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