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Immagine del redattoreMaria Grazia

Pieter Paul Rubens - Gli affetti

Aggiornamento: 19 apr 2021


P.P. Rubens, Autoritratto con la moglie, Monaco, Alte Pinakothek


Aveva 23 anni Rubens quando venne in Italia nel 1600. Qui trovò un ambiente molto stimolante per un giovane artista, ebbe subito accesso alla società più esclusiva e fu gratificato da importanti commissioni sia da parte di privati che dal mondo ecclesiastico. Nell’ottobre del 1608, informato di una malattia della madre, ritornò ad Anversa, dove decise di trattenersi, trovando ben presto la protezione del governatore dei Paesi Bassi, arciduca Alberto e di eminenti personalità cittadine.


Pittore di successo, introdotto nella società di corte, a 32 anni decise di prendere moglie. La prescelta, la diciottenne Isabella Brant, era figlia di un alto funzionario della città di Anversa.

Rubens volle celebrare questo matrimonio con uno splendido dipinto che raffigura i due sposi, eseguito nello stesso anno del matrimonio, 1609, o nel 1610.

La tela misura 174 cm. in altezza e i due personaggi la occupano quasi completamente. Considerato che il pittore e la moglie sono raffigurati seduti, ci rendiamo conto che l’effetto di monumentalità prodotto dalla coppia è dovuto anche alle loro dimensioni, superiori al naturale. Gli sposi sono inclinati uno verso l’altro e questo produce un effetto di delicata intimità.

La mano destra di Isabella posata sulla destra del marito dichiara la confidente fiducia della giovane donna, che non sembra sentirsi a disagio per il fatto di essere raffigurata più in basso dello sposo. Sono belli Pietro Paolo e Isabella nei loro vestiti di gala, lui con un abito scuro ravvivato da un colletto con trine e dalle calze di un incredibile colore tra il rosa e l’albicocca. La mano posata sull’elsa preziosa di una spada conferisce al pittore un’aura di nobiltà che di fatto non gli apparteneva. Lei veste come le gran dame genovesi di cui Rubens aveva fatto il ritratto qualche anno prima: abito di lucida seta, merletti, braccialetti, un’ampia gorgiera e infine uno straordinario cappello che la fa apparire alta quasi quanto il marito.

Sono seduti in un giardino, il tradizionale “Giardino d’amore”, e hanno alle spalle un rigoglioso cespuglio di caprifoglio, simbolo di impegno e fedeltà.

P.P. Rubens, Ritratto di Isabella Brant, Firenze, Galleria degli Uffizi

Isabella è ritratta, più avanti negli anni, in un quadro della Galleria degli Uffizi di Firenze. La datazione proposta per l’opera, 1625, dovrebbe dunque raffigurare la donna all’età di 34 anni.

Quello che colpisce immediatamente lo spettatore è lo sguardo. Sicuro, fermo. Non trasmettono esitazioni o dubbi gli occhi di Isabella. Lei appare quale doveva essere, una donna appagata della sua vita familiare e del suo stato sociale. Per questo può esibire con naturalezza il doppio filo di perle, le pesanti collane, gli orecchini, ma nel contempo dichiararsi buona lettrice, visto che il marito l’ha sorpresa mentre stava leggendo, tanto che lei, per tenere il segno nel libricino che ha in mano, ha infilato un dito tra le pagine. Che sia un dipinto fatto con particolare impegno lo testimonia anche il fatto che Rubens ha scelto per l’opera una tavola unica, un bel pezzo di legno di cm. 86x62, dimensioni non comuni.


Nel 1626 Isabella moriva. Rubens, nel comunicare la notizia a un amico, appariva profondamente addolorato e scriveva: “Ho perso la migliore delle compagne”.

Seguirono anni di lutto, di viaggi, in Spagna e a Londra e al ritorno, nel 1630 Rubens si risposò.

P.P. Rubens, Autoritratto con la moglie Helène e il figlio Frans, New York, Metropolitan Museum


Lei era Helène Fourment, una sedicenne, figlia di un mercante di tappezzerie. A proposito di questo matrimonio Rubens scriveva:

“Ho preso una giovane donna di onesti parenti, una borghese…… Volevano convincermi a sposare una donna di corte, ma io temevo l’orgoglio, l’immoralità della nobiltà. Ho voluto una donna che non si vergognasse di vedermi prendere i pennelli in mano. E, per parlare con franchezza, mi sarebbe dispiaciuto cambiare il tesoro prezioso della libertà con gli abbracci di una donna ricca”.

Per Rubens Helène fu il grande amore dell’età matura. Lui aveva 53 anni. Molti sono i dipinti che raffigurano la moglie sia da sola che con i figli. Tra i più belli per rigore compositivo e per espressione dei sentimenti è quello conservato al Metropolitan Museum di New York che raffigura il pittore con la moglie Helène e uno dei cinque figli avuti dal secondo matrimonio, probabilmente Franz, il primo dei maschi.

Le figure sono ambientate in uno spazio aperto, forse una loggia, resa preziosa dalle colonne, dalla cariatide e dall’elegante vaso ricolmo di fiori. La coppia è vicina, il marito offre il braccio alla moglie.

Non è un rapporto tra pari, come con Isabelle, ma piuttosto il sostegno offerto a una giovane donna dal più maturo compagno. Il pittore guarda la moglie e nessuno, credo, anche digiuno d’arte, avrebbe dei dubbi sui suoi sentimenti. Altrettanto evidenti sono i rapporti che intercorrono tra il bambino e la madre. Il figlio non è solo legato alla madre da un sostegno che lo guida nei primi passi, ma ancora di più da uno scambio gioioso di sguardi. Tutti i tre personaggi vestono abiti raffinati, testimonianza della condizione sociale della famiglia.


C’è una tela dedicata alla bellezza di Helène, che Rubens conservò gelosamente per sé fino alla morte. La donna è raffigurata ignuda, come se fosse appena uscita dal bagno e avesse raccolto, per coprirsi, una soffice pelliccia. Spiccano sull’incarnato fresco i grandi occhi castani, le labbra rosate, la gran massa di capelli biondi. Tutto in lei parla di una femminilità florida, feconda, sensuale. Sembra quasi che Rubens abbia incontrato nella sua maturità il tipo di donna che aveva dipinto lungo tutta la sua vita.















P.P. Rubens, Helène Fourment con la pelliccia, Kunsthistoriskes Museum, Vienna




Riferimenti ed opere citate:


  • P.P. Rubens, Autoritratto con la moglie, Monaco, Alte Pinakothek

  • P.P. Rubens, Ritratto di Isabella Brant, Firenze, Galleria degli Uffizi

  • P.P. Rubens, Autoritratto con la moglie Helène e il figlio Frans, New York, Metropolitan Museum

  • P.P. Rubens, Helène Fourment con la pelliccia, Kunsthistoriskes Museum, Vienna

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