La Visitazione di Carmignano
Carmignano è un borgo collinare in provincia di Prato. La sua parrocchiale, intitolata a San Michele Arcangelo, era la chiesa di un convento francescano di antica fondazione. All’interno è conservata la tavola del Pontormo raffigurante la Visitazione.
Il Vangelo di Luca (1, 39 e seguenti) ci illumina sull’episodio.
Dopo che l’angelo Gabriele ebbe annunciato a Maria la sua futura maternità per opera dello Spirito Santo, aveva aggiunto: ”Vedi, anche Elisabetta, tua parente nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile…”
Maria si reca a trovare Elisabetta e qui avviene il primo riconoscimento di Maria come madre del Signore: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”.
E’ questo il soggetto che Pontormo si trova ad affrontare, soggetto molto diffuso nell’arte sacra, che il pittore stesso aveva già sviluppato in altre occasioni.
La sua attenzione è concentrata su queste due maternità miracolose. Maria ed Elisabetta occupano il primo piano con i loro corpi imponenti che i ricchi panneggi contribuiscono ad amplificare. Si guardano, si abbracciano. Nei loro sguardi c’è la consapevolezza di essere protagoniste di eventi eccezionali.
Dietro di loro due ancelle, una più giovane, una più anziana, immobili, guardano davanti a sé. Nella tradizione pittorica delle pale d’altare spesso la figura che guarda verso lo spettatore ha il compito di richiamare l’attenzione sul contenuto spirituale dell’opera. La presenza di queste due figure, che sembrano alter ego delle due donne in primo piano, è piuttosto inquietante. Ferme, accanto ad Elisabetta e Maria sembrano dichiarare l’una che si attende la nascita di un profeta, Giovanni il Battista, e l’altra che ci sarà una seconda nascita, anche più importante, quella di Gesù.
Pontormo ha usato per le quattro donne una splendida gamma cromatica, fatta di colori accesi, quasi incandescenti nei rosa e negli aranci, raffinatissimi nel verde petrolio e verde mela delle vesti delle due protagoniste. Ha intrecciato i capelli di Maria e rispettiva ancella con nastri colorati, ha coperto il capo delle donne più mature con panni grigi. La luce, che illumina il primo piano come un faro potente, ne trae splendori e armonie di colori cangianti. Tutto il resto scompare: le due quinte di edifici, la strada che sprofonda lontano, le due figurine che compaiono vicino a un portone (Giuseppe e Zaccaria?). In effetti l’uomo seduto su una panca, con la mano tesa verso di noi, ricorda un disegno del Pontormo in cui il pittore si rappresentava a torso nudo con un braccio teso verso lo spettatore. Potrebbe trattarsi di un autoritratto.
Il dipinto è datato da molti studiosi agli anni 1528-30. Io sono più propensa a posticipare la data di circa un decennio.
Anno 1995., Biennale di Venezia
Nel padiglione degli Stati Uniti viene presentato The Greeting, un’installazione video-sonora, di Bill Viola. In un ambiente buio viene proiettato su un grande schermo una pellicola che ha la durata effettiva di 45 secondi, ma che è stata opportunamente rallentata tanto da farla durare dieci minuti. Si vedono due amiche che conversano tra di loro fino a quando irrompe sulla scena una giovane donna bruna. Questa subito abbraccia la più anziana e sembra confidarle un segreto nell’orecchio.
Ispirato alla Visitazione di Pontormo, The Greeting ne trascura il significato religioso per riflettere su quello sociale e in particolare sull’intensità di quei momenti speciali in cui d’improvviso tra esseri umani si stabilisce una comunicazione. Bill Viola, che è stato anche il regista del breve filmato, ha ambientato l’episodio in una strada fiancheggiata da edifici dalla prospettiva incerta. Ha ridotto i personaggi femminili a tre, escludendo ben presto una delle due donne presenti all’inizio, per valorizzare l’abbraccio tra la nuova arrivata e l’amica. La giovane donna bruna è lieta, sorridente, porta con leggerezza la sua gravidanza. L’amica più anziana è accogliente, solida. Nel momento dell’abbraccio un improvviso soffio di vento anima le vesti e una sciarpa rossa dalle spalle dell’anziana scende a sfiorare il corpo dell’amica.
Tutte le interpreti vestono in modo informale a metà tra l’hippie e il country. Sandali leggeri con strisce di pelle intrecciate, borsa a tracolla fatta a maglia, braccialetti di spago, camicioni su lunghe sottane….
Si può provare a descrivere un quadro. E’ quasi impossibile descrivere la videoarte. Le componenti Tempo e Movimento fanno dell’immagine qualcosa di vivo, di inafferrabile, che può durare solo attraverso un ricordo forte, consolidato dall’emozione.
Riferimenti ed opere citate:
Per il Pontormo.
Il Pontormo, Le opere di Empoli, Carmignano, Poggio a Caiano, Marsilio, Venezia, 1994
Per Bill Viola:
L’arte di Bill Viola, Bruno Mondadori, 2005
Brani di The Greeting si possono vedere su Youtube
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