Raffaello, Madonna Sistina, Gemälderie Alte Maister, Dresda
C'è una tenda che si apre. Forse si tratta del sipario di un teatro. Scorre con i suoi anelli lungo un sostegno posto sotto il bordo superiore della tela. Molte fotografie ignorano questo particolare. Così facendo le due pesanti tende verdi sembrano sospese nell'aria.
Invece si tratta di un elemento importante che indica uno spazio reale vicino allo spettatore.
Lo stesso ruolo svolge la sottile striscia scura presente lungo il bordo inferiore: il davanzale di una finestra dove si appoggiano due puttini, partecipi in parte di uno spazio ultraterreno e in parte prossimi a chi guarda.
Anche il "triregno", attributo dei papi, posa su questo confine,e dichiara di appartenere in qualche misura alle cose di questo mondo.
Oltre la tenda e oltre la balaustra si dispiega un mare di nuvole bianche che sui lati si colorano d'azzurro e si mostrano per quello che sono: una fitta schiera di teste di cherubini.
Al centro del tappeto di nuvole avanza leggera, a piedi scalzi una donna con un bambino in braccio.
Veste di rosso e di azzurro. Il capo è coperto da uno scialle che da un lato si gonfia nell'aria, e dall'altro accoglie il corpo ignudo del bambino.
Non si vedono aureole a testimoniare la santità della figura che avanza spedita verso di noi, eppure tutti sappiamo che siamo davanti a una apparizione della Madonna col Bambino. Il passo deciso della Madonna coinvolge lo spettatore che si sente chiamato in prima persona. Due teste vicine, occhi grandi, sguardi fermi, espressione severa di chi tutto ha visto e previsto. Madre e figlio sono venuti a dirci qualcosa.
"Nella sua Madonna Raffaello ha svelato il mistero della maternità e della sua bellezza. Ma non è da questo che dipende l’inesauribile vitalità del suo quadro. Dipende invece dal fatto che il corpo e il volto di questa giovane donna sono la sua anima, ed è questa la ragione per cui la Madonna è così bella. C’è in questa rappresentazione visiva dell’anima materna qualcosa di inaccessibile alla consapevolezza umana".
- Vasilij Grossman
Inginocchiata alla sinistra della Madonna c'è Santa Barbara, raffigurata nelle vesti signorili di una nobildonna romana del Cinquecento.
Volge verso il basso il volto bellissimo, quasi ad impegnare un dialogo silenzioso con i devoti che si rivolgono a lei.
Alla destra della Madonna sta invece Papa Sisto avvolto in un ricco piviale giallo-oro, con il volto rivolto verso la celeste apparizione. Con la mano destra indica i fedeli che possiamo immaginare in preghiera davanti al quadro e sembra raccomandarli alla pietà della Madre e del Figlio.
Sorpresi e pensierosi due angeli guardano verso l'alto. Sono spettinati a causa del turbine d'aria che si è prodotto nel cielo. Immagine amatissima dai visitatori del museo di Dresda, compaiono su infiniti oggetti del bookshop.
La Madonna Sistina proviene dalla chiesa di San Sisto di Piacenza. Era stata commissionata a Raffaello da papa Giulio secondo della Rovere, con l'intento di celebrare papa, Sisto, un antenato della sua famiglia. L'opera si ritiene eseguita intorno al 1514-15. Nel 1757 fu comprata "a peso d'oro" da Federico Augusto III di Sassonia e nelle collezioni reali di Dresda divenne oggetto d'infinita ammirazione.
Riferimenti ed opere citate:
Raffaello, Madonna Sistina, Gemälderie Alte Maister, Dresda
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