Antonio e Piero del Pollaiolo, I Santi Jacopo, Vincenzo , Eustachio, Galleria degli Uffizi, Firenze
C'è una tavola nella Galleria degli Uffizi che può suscitare qualche curiosità nel visitatore attento. Vi sono raffigurate tre figure in un'ambientazione del tutto insolita. Sono tre Santi in piedi su un balconcino che si affaccia su un vasto paesaggio. Le iscrizioni che leggiamo nella cornice ci informano sulla loro dentità. Si tratta dei Santi Vincenzo, Jacopo ed Eustachio.
Notiamo subito che San Jacopo ha un atteggiamento diverso da quello dei due compagni. Guarda verso la sua sinistra con un'espressione partecipe e compassionevole e nel contempo si porta la destra al petto come se stesse rassicurando qualcuno delle sua protezione. "Io ci sono per te"
Solo nella collocazione originaria il dipinto acquista un significato che va oltre i valori puramente estetici.
Il dipinto era destinato alla Cappella del Cardinale del Portogallo nella Chiesa fiorentina di San Miniato al Monte, dove attualmente è sostituito da una copia.
Si comprende così che si tratta di tre Santi protettori di un defunto che è sepolto nella tomba monumentale sulla parete destra della Cappella.
Il gesto e lo sguardo di San Jacopo sono rivolti al defunto che porta il suo nome: si tratta di Jacopo di Lusitania, un giovane portoghese di stirpe reale, vissuto durante l'adolescenza tra turbinose lotte civili e in seguito allevato a Bruges dalla zia Isabella, moglie di Filippo il Buono, Duca di Borgogna
Avremmo dovuto vedere subito che questo San Jacopo è molto particolare. L'iconografia tradizionale lo raffigura in veste di pellegrino con il bastone da viaggio e la conchiglia per attingere l'acqua.
Quelli che indossa il nostro Santo non sono abiti da pellegrino ma appaiono confezionati con preziosi tessuti e il bastone è stato trasformato in un raffinato oggetto di oreficeria, quasi uno scettro regale.
Ai piedi del Santo c'è un cappello di feltro con un nastro davvero speciale
Siamo davanti a un gioiello molto elaborato, chiuso al centro dalla tradizionale conchiglia, qua usata come semplice fermaglio.
Notiamo che un'analoga ricerca di elementi suntuosi è presente negli altri due Santi.
Vincenzo, patrono di Lisbona (il vescovato della città era stata la prima carica ecclesiastica conferita al giovanissimo Jacopo) indossa una dalmatica tutta ricamata con oro, perle e pietre preziose.
Quanto ad Eustachio, qui presente in quanto Jacopo era stato insignito del titolo cardinalizio di Sant'Eustachio, è stato trasformato da soldato romano, come voleva la leggenda, in un elegante damerino pronto a sfoggiare il meglio che le sartorie fiorentine erano in grado di produrre in quegli anni.
Possiamo ora considerare il balcone, delimitato da una balaustra , dove bianche colonne sorreggono una griglia di corde metalliche. Il pavimento è formato da un mosaico geometrico di marmi policromi.
Questa struttura permette di guardare oltre e di soffermarci sul paesaggio che appare molto lontano come se lo stessimo guardando da una grande altezza. Vediamo campi, alberi e un largo corso d'acqua.
E' chiaro quale fosse il pensiero del pittore e forse del committente. Il dipinto doveva simulare un'apertura sulla parete di fondo della cappella e alludere a un grande spazio al di là di quella. Un'idea assolutamente originale per Firenze e anche per le Fiandre.
Eseguita nella bottega di Antonio (1431 circa-1498) e Pietro (1441 circa- 1496) del Pollaiolo negli anni 1466-1468 all'interno del progetto monumentale eretto in memoria di Jacopo di Lusitania, morto a Firenze nel 1459 all'età di venticinque anni, la pala d'altare sembra voler rendere omaggio non solo alla regalità del personaggio, ma anche alla sua educazione nelle Fiandre.
L'intento di realizzare un'opera alla fiamminga si rivela nell'estrema cura dei particolari preziosi, nella resa del paesaggio e persino nella scelta del supporto che è di legno di rovere a differenza della tradizione toscana che predilegeva il pioppo.
La tensione espressiva del volto e delle mani di San Jacopo è carica di un sentimento di pietà per il giovane, morto così presto e lontano dalla sua famiglia.
Resta da considerare la frase in latino che corre lungo il lato superiore della cornice:
"Vobis datum est noscere misterium regni Dei"
A voi è dato conoscere il mistero del regno di Dio.
Sembra di capire che i tre Santi saranno le guide del giovane cardinale nel mondo misterioso che lo attende oltre la morte.
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